i Cavalieri della Carità

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Primo aprile Roma
Primo aprile Kapalimé

Indirizzo:
Cavalieri della Carità
Via Portuense, 1575
00148 Roma (Ponte Galeria)
Tel. e Fax 0665004745
e-mail: cavalieridellacarita@alice.it
e-mail Togo (Africa): chevaliersdelacharite.togo@gmail.com

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(altre indicazioni su "Apostolato Roma" e "Missione Africa)




Adorazione del Venerdì
LE SAGGE RISPOSTE
DELLE TRE MADONNE:
DANIELA, MARIA E MELINA,
ALLE INQUIETUDINI DEI FEDELI
IN OCCASIONE DELLA FESTA PATRONALE
DEL PICCOLO SANTUARIO DELLA MADRE DELLA CARITÀ,
VENERDÌ, 26 0TT0BRE, 2018

1° CREARE UN NUOVO EQUILIBRIO NELLA COPPIA DOPO LA NASCITA DEI FIGLI
Da quando è nato il nostro primo figlio io e mio marito non abbiamo più tempo per noi come coppia. Ci sembra che dobbiamo donarci completamente ai figli. Stiamo facendo veramente la cosa giusta? Che ne pensi tu che sei stata sposata con Giuseppe ed hai avuto un figlio?

Non avere più tempo per voi è una cosa sbagliata perché il bene dei vostri figli si realizza pienamente solo se voi genitori avete del tempo per stare insieme e per rigenerarvi e rinsaldare il vostro amore. I figli non devono avere dei genitori che li amano da separati, come i rubinetti di una volta dai quali usciva dall’uno acqua fredda e dall’altro acqua calda, o come, ad esempio, i binari del treno che vanno nella stessa direzione ma non si incontrano mai. Al contrario, i genitori devono essere sempre più uniti come un miscelatore che miscela insieme acqua calda e acqua fredda. I figli hanno bisogno che voi genitori li amiate come coppia, nella vostra unione coniugale.

Quindi, cosa dovremo fare secondo te?

Dovete ritagliarvi del tempo per stare insieme da soli. Dovete andare, preferibilmente, fuori dalla vostra casa, senza figli, possibilmente senza cellulare, onde confrontarvi sull’educazione dei vostri figli, sul loro percorso umano e spirituale, senza dimenticare un accurato esame del vostro rapporto di coppia, dell’amore che vi unisce e della vostra spiritualità coniugale.
Questi brevi ma regolari momenti d’intimità saranno per voi preziosi. Possiamo paragonare questi momenti a quando fate il tagliando alle vostre macchine, fa male al vostro portafoglio ma vi conviene perché potete poi circolare senza il timore di rimanere per strada. In caso contrario, il carro attrezzi servirà a raccogliere per strada quello che rimarrà del vostro matrimonio dopo uno scontro frontale con il tir impazzito della vita moderna.
Se fosse necessario trovarvi una baby-sitter non sia per voi motivo d’ostacolo: è una spesa necessaria per il bene della coppia e dei figli, anzi un investimento che frutterà tanti benefici per l’armonia e l’unione della vostra famiglia.
Quando ritornerete a casa, dopo questi momenti di rigenerazione di coppia, osservate bene i vostri figli e vedrete quanto sentiranno che siete cambiati, più rilassati, più uniti e saranno estremamente felici perché attingeranno dalla vostra felicità.
Ma ci sentiamo in colpa se lasciamo i figli da soli per cinque minuti, figuriamoci se andassimo a fare una passeggiata, a mangiare una pizza o peggio dovessimo dormire fuori casa una notte!
Non dovete prestare attenzione a questi sensi di colpa sbagliati, si tratta di sensi di colpa fasulli, psicologici, frutto di un affetto non lucido perché fondato su una prassi molto diffusa che fa credere che il genitore è buono solo se sta sempre con i figli. Poi, pensateci bene e fatevi questa domanda: siamo sicuri che i nostri figli stiano meglio nelle nostri mani che in quelle di Dio?
La tua domanda mi dà l’occasione per spiegarti qualcosa in più sul senso di colpa. Il senso di colpa deve essere sempre oggettivo e reale, non dettato dalle nostre emozioni o da altre persone o, ancora, da usi e costumi della società contemporanea e perfino dall’amore e dall’affetto. Solo Dio può dirci se abbiamo o non abbiamo colpa. Quindi, nel concreto, visto che Dio vuole che facciate bene il vostro dovere di genitori e per farlo è necessario impiegare del tempo per rinsaldare il vostro rapporto di coppia, state sereni che Dio non vi colpevolizzerà se prenderete del tempo per stare insieme. Il senso di colpa va sempre valutato alla luce della fede e della ragione che, insieme, vi faranno capire se state sbagliando o se siete nel giusto.

2° Quanto è difficile il matrimonio! Ma chi me lo ha fatto fare?
Madonna mia, una mia amica è molto delusa dal suo matrimonio. E’ convinta di non amare più il marito e di non essere ricambiata. Si domanda: che senso ha continuare a vivere insieme a lui? Sente, inoltre, un trasporto per un altro uomo che complica ulteriormente la situazione. Ho paura che faccia un errore irreparabile!

Figlia mia, ci sono momenti in cui i rapporti di coppia diventano difficili ma non per questo bisogna mollare. Non ti scandalizzare, anch’io ho avuto i miei momenti di difficoltà con Giuseppe che era un santo uomo, ma comunque sempre un uomo. Quando rientrava a casa, dopo una faticosa giornata di lavoro nella sua falegnameria, egli era spesso teso, a volte arrabbiato per colpa del suo operaio che faceva più danni che altro o per i clienti che non lo pagavano. Poi, di notte, russava come un dannato tanto da disturbare perfino il Figlio. Lui, invece, mi diceva che cantavo troppo e che i problemi concreti li affidavo a Dio mentre lui si ritrovava ad affrontarli da solo.

Cosa devo fare per incoraggiare ed aiutare la mia amica?

Ascolta, si entra in una crisi matrimoniale quando uno dei due coniugi ha deciso in cuor suo di non accettare più i difetti dell’altro, quando non si accetta più che si ha davanti una persona diversa da quello che si sperava perché ad esempio, pensa in modo diverso da noi ed affronta i problemi in modo personale. In quei momenti è utilissimo guardare il comportamento che ha Gesù Cristo con la Chiesa, sua Sposa. Ebbene, Egli l’ama nonostante le sue tantissime imperfezioni ed errori; Egli continua ad assisterla, a guidarla, non l’abbandona mai. Così deve fare la tua amica con suo marito. Anzi, proprio perché imperfetto, deve sforzarsi di amarlo ancora di più, di sorreggerlo nelle sue debolezze come si fa con un bambino o un anziano.
Non si deve vedere il bicchiere mezzo vuoto, ma mezzo pieno ed io, chiederò a Gesù di trasformare l’acqua di questo bicchiere in vino; questo miracolo mio Figlio sa farlo molto bene e vedrai come questo vino santo riscalderà nuovamente il cuore di questa coppia e della tua amica verso il marito. E’ amando di più che ci si sente più amati!
Qui, ci vorrà un miracolo!
Nel matrimonio i miracoli avvengono continuamente se gli sposi si impegnano e incominciano per primi a correggere i propri difetti, a valorizzare le cose positive ed a minimizzare quelle negative. La tua amica deve gridare al Buon Dio la sua sofferenza e chiedere a Lui di aiutarla a compiere gesti di amore incondizionato verso il marito. Convinci la tua amica a fare così per un mese e vedrai che tornerai qui nel mio Piccolo Santuario colma di gioia perché il matrimonio della tua amica va meglio.

3° La differenza fondamentale tra il matrimonio civile e quello religioso e cioè la spiritualità coniugale.

Quali sono le differenze fondamentali tra il matrimonio cristiano e quello civile?

L’amore nel matrimonio civile si riduce spesso ad un amore meramente umano, un semplice scambio tra persone: io ti amo, tu mi ami, noi ci amiamo. E’ uno scambio alla pari basato su dei sentimenti. Se una parte però viene meno, tutto il rapporto crolla. Sono i figli spesso che, per primi, ne pagano le conseguenze.
Il matrimonio religioso si basa sì sull’amore tra due persone, ma su di un amore più elevato, di qualità superiore, un amore spirituale, incondizionato, illimitato, soprannaturale, per via delle grazie che Dio concede agli sposi.
Perciò, il matrimonio religioso è un riflesso dell’amore sponsale di Cristo con la Chiesa.
Facciamo un semplice paragone: la convivenza è come vivere in una cantina senza finestra e con poca aria; il matrimonio civile come vivere a piano terra dove c’è molta umidità; il matrimonio religioso invece, può essere paragonato ad un bell’attico, circondato da un bel prato.
Nel nostro corso di preparazione al matrimonio si è parlato tanto del Cantico dei Cantici per cui ci siamo un po’ illusi che il nostro matrimonio, perché religioso, sarebbe stato un continuare a vivere nel limbo del fidanzamento.
Il passo della Bibbia che più riflette il matrimonio cristiano è l’Inno alla Carità di San Paolo che si trova nella sua prima lettera ai Corinzi (1 Co 13, 1-13). Voi dovreste leggerlo spesso, anzi impararlo a memoria! Potete sempre, in qualsiasi vostra situazione, trovare in questo bel testo una risposta e delle indicazioni su come comportarvi l’uno con l’altro. Ecco, io ve ne leggo un pezzo cambiando la parola “carità” con “amore” in modo che lo possiate sentire più vostro:
L’amore è paziente, è benigno l’amore:
- non è invidioso l’amore, non si vanta,
- non si gonfia, non manca di rispetto,
- non cerca il suo interesse, non si adira,
- non tiene conto del male ricevuto,
- non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
L’amore non avrà mai fine” (1 Cor. 13,4-8).

Madonna mia! E’ bello, ma non è sempre facile!

Volere è potere perché con l’aiuto di Dio tutto si supera! Questo aiuto, Dio ve lo dà sempre, Egli non viene meno alla sue promesse altrimenti non avrebbe reso indissolubile il legame del matrimonio cristiano. Ricordate le vostre promesse matrimoniali: amare nel bene e nel male, nella salute e nella malattia. Nel male vuol dire avere un marito brontolone, sgarbato, una suocera invadente, una moglie alla quale manca sempre qualcosa, che dà molta importanza ai suoi famigliari e non apprezza quelli del marito o peggio ancora li critica. Nel matrimonio, ci potrà essere un tradimento che richiederà il perdono, un fallimento economico che stravolgerà il tenore di vita e gli equilibri familiari, insomma di tutto e di più. Nonostante queste difficoltà, si può amare lo stesso se si vuole e se ci si affidata all’aiuto di Dio. L’amore vero non sta nelle sensazioni, nelle emozioni, nell’eros ma nella “volontà” e Dio fortifica la nostra volontà se glielo chiediamo con perseveranza e convinzione. Imparate a superare le difficoltà con un amore spirituale e vi ritroverete più uniti: vedrete che le difficoltà, purtroppo, non spariranno del tutto ma non saranno per voi motivo di divisione anzi vi sentirete più uniti e più forti di prima.
L’indissolubilità del matrimonio cristiano oggi fa tanto paura soprattutto alle nuove generazioni, alla mia invece, ci fa sentire come se fossimo in una gabbia dalla quale non possiamo uscire.
Sembra quasi che dobbiamo  soffrire una specie di martirio per il resto della nostra vita!

Figlia mia, stai sbagliando perché vedi l’indissolubilità in modo negativo come un vincolo che non può essere rotto. Si tratta, invece, della promessa da parte di Dio di non fare mai mancare alla coppia la possibilità di trovare la soluzione a qualsiasi vostro problema. Non una soluzione di compromesso dove uno subisce, ma una soluzione positiva che rinsalda il vincolo.
Vedi come ho fatto io quando il mio buon San Giuseppe mi voleva mollare dopo aver saputo che ero incinta? Ho cercato di convincerlo che era un dono di Dio ma inutilmente, egli sapeva bene come si concepiscono i bambini! Ho provato e riprovato a spiegargli cosa fosse successo ma senza risultati e ciò mi ha fatto soffrire molto ed allora mi sono rivolta al Buon Dio e ci ha pensato Lui inviandogli un angelo durante il sonno. E’ entrato nella sua zucca dura e l’indomani mattina si è presentato tutto sorridente e mi ha pure chiesto scusa.
Dio aiuta sempre gli sposi che ricorrono al suo aiuto!
Fate così quando non riuscite a trovare un accordo, fermatevi prima di perdere il controllo, di litigare e farvi male. Evitate lo scontro frontale come due macchine su una strada stretta. Insieme o separatamente chiedete a Dio come comportarvi, cosa fare. Non chiedeteGli però, di fare la vostra volontà o di darvi necessariamente ragione. Se i vostri cuori saranno aperti a seguire le sue indicazioni la tensione tra voi si sgonfierà e vi verrete incontro senza difficoltà; anzi, il problema che prima vi metteva uno contro l’altro diventerà un mezzo per rinsaldare il vostro l’amore.
La spiritualità coniugale non è una cosa complicata, non richiede di essere dei piccoli santi, ma consiste nello sforzarsi ad adeguare la vostra vita di coppia ai dettami del Vangelo e della Chiesa sulla famiglia: questo, tutti lo potete fare!

4° Sul tema della sessualità non abbandonare i figli a loro stessi, alla mercede dei discorsi che ascoltano a scuola, su internet che sono spesso basati su false teorie.
La nostra generazione non ha ricevuto dai propri genitori nessuna educazione e formazione sulla sessualità, sentiamo che dovremmo aiutare i nostri figli ma ci sentiamo a disagio e impreparati.

Che dobbiamo fare? Come ce la possiamo cavare?

Capisco la vostra difficoltà, ma non potete tirarvi indietro, non potete abbandonarli a quello che sentono a scuola, a quello che vedono su internet o alla TV e alla pornografia sempre più diffusa. Per l’educazione intellettuale dei vostri figli fate sacrifici enormi fin da quando sono bambini; per la loro forma fisica spendete parecchio e fate loro da autisti per portarli e riprenderli. Per farli contenti vi private di cose che vi piacerebbero. Vi preoccupate, e con ragione, che non assumano droghe e diventino tossico dipendenti, che non diventino alcolizzati; non lasciateli diventare sesso dipendenti, non permettete che abbiano una sessualità deviata che condizionerà tutta la loro vita. Che non caschino nei vizi della pornografia e della masturbazione che guasterà molto il loro rapporto con l’altro sesso. Finirete col portare sulle vostre coscienze un peso enorme e doloroso!
Ma non sappiamo dove mettere le mani, come e quando dobbiamo incominciare a parlare loro dell’argomento? Ci aiuti per favore!

Certo che vi aiuterò, anzi chiederò al Buon Dio che ha creato l’essere umano che vi guidi nell’educazione sessuale dei vostri figli. Nessuno meglio di Lui conosce tutti i meccanismi della sessualità e quindi vi può aiutare. Pregherò, ma voi dovete pregare insieme a me.
Va bene, ti promettiamo che pregheremo, ma poi in concreto che cosa dobbiamo fare?
Potete trovare sui siti Cattolici tanto materiale che vi può servire nel vostro compito di formatori: questo è un modo intelligente di utilizzare Internet. In più ci sono tante pubblicazioni cattoliche che spiegano bene il vero senso della sessualità: si trovano nelle librerie cattoliche, nelle parrocchie, nei Santuari Mariani ed anche qui, in questo Piccolo Santuario. Visto che non avete ricevuto nessuna formazione in merito dovete, come prima cosa, acquisirla. Vedrete come presto vi sentirete più preparati ad affrontare l’argomento con i vostri figli. imbarazzati.
Poi, in secondo luogo, appena i vostri figli vi faranno domande sull’argomento della sessualità rispondete senza timore e senza sorprendervi che ve ne stiano parlando già in età precoce. Se siete insoddisfatti delle risposte che avete dato loro, ritornate delicatamente sull’argomento dopo esservi documentati di nuovo. Pian pianino prenderete sicurezza e padronanza sull’argomento ed eviterete ai vostri figli di farsi male. La sessualità non è la cosa principale nel matrimonio ma ne è una componente importante. Le coppie che fanno sesso e non sanno fare l’amore presto non s’incontrano più bene nell’intimità e ciò danneggia il loro rapporto. Riguardo al cibo, si dice che chi mangia troppo è bulimico, chi si nutre poco è anoressico: questo vale pure per la sessualità!
Quindi è un nostro dovere educarli ad avere il giusto rapporto con la sessualità?

Sì, è vostro dovere preparare i vostri figli, questo li aiuterà domani ad esprimere il loro amore con una sessualità piena che non sia snaturata e ridotta a mera ricerca di piacere erotico. Non abbiate paura, superate con coraggio il vostro disagio iniziale e vedrete che saranno ben contenti del vostro aiuto, in cuor loro, infatti, avvertono che quello che sentono e vedono in giro ha qualcosa di sbagliato che non nobilita l’uomo, non lo realizza pienamente come singolo e nel rapporto di coppia.
Per esempio, non avete idea di quanti ragazzi, trovandosi da soli ad affrontare i naturali disagi della pubertà e del confronto con l’altro sesso ripiegano sull’omosessualità, tanto più che già dalle scuole viene loro insegnato che ciò va bene ed è naturale.
Oltre a parlare con loro direttamente della sessualità, ci sono altre cose importanti da fare?

La prima cosa da fare è spronare i vostri figli ed essere altruisti onde evitare che crescendo diventino degli egoisti e che non abbiano passioni o ossessioni sregolate come l’uso eccessivo dei cellulari, di Internet, della musica, della discoteca, del calcio ed altre cose del genere. Voi dovete aiutarli a trovare l’equilibrio in tutto. Tutto è buono finché viene utilizzato con equilibrio, altrimenti diventa dipendenza. Ciò gli aiuterà a gestire in modo ordinato la loro sessualità ed evitare che si facciano prendere dalla sensualità, dall’erotismo e dall’emotività che creano dipendenze come la droga. Saper vivere nell’equilibrio li aiuterà ad affrontare questa dimensione anche nella sessualità, riuscendo così a rendere l’intimità un’occasione per trasmettere ed esprimere al loro congiunto l’amore che hanno per lui o per lei. E’a questo punto che Dio dà agli sposi una gioia interiore senza paragoni perché è un’unione di amore umano e spirituale che li lega e li fa diventare una cosa sola rendendo il loro rapporto armonico e unico.

5° Non avere paura di andare controcorrente
Su di noi, genitori cattolici, c’è una pressione mediatica e sociale che ci fa sentire piccoli, schiacciati e soli. Figuriamoci come si sentono i nostri figli!
Oggi, la società si basa sulle apparenze e sulle emozioni come se fossero dei pilastri sui quali fondare tutta la vostra vita. Dentro casa i vostri figli sono loro stessi ma quando escono fuori per andare a scuola, con gli amici, assumono un atteggiamento diverso e si sentono obbligati ad apparire, ad essere come gli altri ragazzi, ad andare alla ricerca di emozioni pur sentendo dentro di loro che qualcosa non va. Hai detto bene, questa è la società nella quale vivete.

E allora come ci possiamo difendere, come possiamo sopravvivere come genitori cristiani ed aiutare i nostri figli a non farsi condizionare, se non plagiare?

Se, per primi, voi genitori non cadete in questi tranelli ciò vi aiuterà molto ad aiutare i vostri figli perché sarete dei maestri credibili e sopratutto perché avrete fatto il discernimento tra quello che è giusto e quello che non lo è. Dovete essere fieri della vostra identità di cristiani e non avere complessi perché voi siete nel vero e nel giusto.
Poi, con loro, prendete ogni aspetto della vita moderna e aiutateli a riflettere sul suo significato e sul suo valore profondo e sostanziale. I ragazzi di oggi sono molto svegli ed intelligenti per cui arriveranno presto alle conclusioni giuste tanto più che nei loro cuori sentono che l’impostazione, anzi l’imposizione dello stile di vita moderna è una forzatura che va contro la personalità dell’uomo ed è quindi priva di moralità. E’ morale ciò che fa crescere la persona, ciò che porta al vero bene degli altri, ciò che corrisponde alla volontà di Dio.
Non utilizzate il vecchio metodo di dire dei no o di imporre le vostre vedute senza averli aiutati a valutare bene ogni cosa. Fateli ragionare, aiutateli ad inquadrare le situazioni, ad utilizzare la loro intelligenza, ad imparare a discernere. Rimarrete sorpresi di quanto questo confronto con i vostri figli sarà un arricchimento per tutta la vostra famiglia e la renderà più unita. Con questo metodo, né voi né i vostri figli perderete la vostra identità sia di cristiani che di uomini e donne veramente liberi.
Questa è la vera libertà, la libertà dei figli di Dio: non essere schiavi delle mode, delle dipendenze, del peccato, del volere apparire a tutti i costi quello che non si è ma essere, al contrario, veramente fieri di sé stessi, delle proprie origini e convinzioni senza vincoli e compromessi.
Siate fieri di tutto il potenziale dei doni ricevuti da Dio, aiutatevi gli uni gli altri, soprattutto tra voi cristiani autentici, ed il vostro buon esempio contagerà tutti!

6° Osservare bene se i figli tendono ad essere egoisti.
Osservo spesso che i figli sono molto egoisti, pensano solo a loro, non gli importa di noi genitori, né dei loro fratelli, seguono la loro strada. Essi sono anche indifferenti al bene, all’amore che ricevono da Dio e da noi. Abbiamo dato loro troppo benessere?

Cari genitori, la società evolve rapidamente e purtroppo non nel verso giusto: il materialismo ha invaso in pieno il mondo odierno, la propaganda è tutta incentrata sulla falsa riga secondo la quale per essere felici bisogna possedere le cose ed avere a nostra disposizione le persone. Si usa tutto per sé stessi e poi si getta, si allontana quando non serve più. La psicologia moderna è tutta incentrata sull’“io”. Invece nella vita cristiana il punto di riferimento non è l’“io”, ma Gesù Cristo. Ciò cambia tutto perché si vive per Dio e per gli altri e non per sé stessi.
Ricorrerete all’aiuto del mio figlio Gesù che vi guiderà ad educare i vostri figli al vero amore, alla carità, ad essere sensibili verso il prossimo.

Ma come bisogna fare? Ci sembra oggi un’impresa impossibile!
Prima di tutto pregate e chiedete la grazia di poter discernere bene quello che porta i ragazzi all’egoismo e quello che, invece, li può portare all’altruismo.
Poi, pensate come reagiranno nel futuro i vostri figli osservandoli già da oggi. Questa osservazione e questa riflessione sul loro comportamento attuale e in famiglia vi aiuterà a prevedere il loro futuro atteggiamento da uomini adulti e sposati. Infatti, il comportamento e il carattere che avranno quando usciranno dalle vostre case sarà uguale a quello che assumeranno durante la loro vita:
- Se si innervosiscono per poco quando li interpellate, siate sicuri che domani faranno lo stesso con le loro mogli o con i loro mariti;
- Se vanno in collera per motivi futili e buttano tutto per aria o spaccano le cose, faranno lo stesso anche domani nelle loro case;
- Vi mancano di rispetto, vi dicono parolacce? Faranno lo stesso con i loro fidanzati o fidanzate e poi con moglie e mariti;
- Avete problemi economici o di salute e non si interessano, anzi dà loro fastidio che questi problemi disturbano la loro piccola vita egoistica? Siate sicuri che domani abbandoneranno    i loro congiunti perché saranno incapaci di amare nei momenti di prova e di malattia e ciò perché non lo hanno imparato quando erano con voi.
 Questa previsione del loro futuro comportamento vi aiuterà a capire meglio i loro punti deboli e aiutarli a migliorarsi come persone.

La nostra paura da genitori è di far crescere i nostri figli molto diversi da tutti gli altri. Temiamo che questa “diversità” possa creare loro difficoltà nell’inserirsi nella società.
Non dovete avere paura, al contrario, se i vostri figli sono altruisti e non egoisti saranno più forti e diventeranno un punto di riferimento per i loro coetanei. Avranno più successo perché solo l’egoista fallisce la sua vita dal punto di vista umano e spirituale.
Puoi darci qualche altra indicazione per formare al meglio i nostri figli all’amore cristiano?

Figli miei, bisogna cominciare sin da subito, da quando i vostri figli frequentano le scuole elementari. Informatevi se ci sono in classe con loro dei bambini con dei ritardi, con delle difficoltà personali o economiche e spingete i vostri figli ad essere più vicini a questi bambini, a prestare loro particolari attenzioni. Poi, che siano grati alle maestre e alle bidelle per il loro lavoro. Pian piano che crescono spingeteli a prestare sempre più attenzione ai più deboli, a difenderli dai bulli e in generale dalle ingiustizie.
Collaborate voi genitori per la crescita umana dei vostri figli. A casa, la mamma deve spingere i figli a fare dei piaceri al papà ed il papà a fare dei piaceri alla mamma. Non siate servitori e servi dei vostri figli e quindi non tardate ad educarli ai loro doveri e alle loro responsabilità, si abitueranno così alla collaborazione: ad esempio fategli rifare il letto, fatevi aiutare in cucina, abituateli a pulire la loro stanza ed i maschietti a fare lavoretti da maschietti in collaborazione con il papà.
Altra cosa molto educativa, se possibile, da soli o preferibilmente insieme a voi, che facciano del volontariato. Se insegnate già da giovanissimi ai vostri figli a fare del bene al prossimo, ciò svilupperà in loro il valore fondamentale della fede cristiana che è l’amore verso Dio ed i fratelli. Il volontariato li aiuterà a sviluppare una particolare sensibilità verso il prossimo e ciò li farà maturare bene e velocemente. Partecipate con loro alle domeniche ecologiche o ad altre iniziative d’altruismo: sono giornate allegre che riempiono i cuori!
Un giorno, quando si fidanzeranno, se tenderanno ad allontanarsi da voi, se diventeranno sgarbati e più indifferenti alla loro famiglia di origine o poco attenti ai loro nuovi doveri, aiutateli a capire che qualcosa non va. Se rifletterete insieme a loro, capiranno che ciò che li spinge può non essere vero amore, ma egoismo; vogliono soprattutto ricevere da chi credono di amare. Rifletteranno, riconosceranno che stanno sbagliando e cambieranno in positivo il loro atteggiamento.
Ma ce la possiamo fare?
Certo! Figli miei, comprendere gli adolescenti e i giovani richiede lo stesso sforzo di comprendere i bambini che hanno particolari ritardi o difficoltà. L’adolescenza rappresenta un periodo di crescita particolare, caratterizzato da atteggiamenti egoistici e da una vera e propria crisi personale ed esistenziale. Solo imparando a relazionarvi in modo positivo con i vostri figli, entrando dentro i loro problemi e le loro difficoltà riuscirete davvero ad educarli e ad essere credibili ai loro occhi. Solo così loro si fideranno di voi e si sentiranno compresi e rispettati. Gli adolescenti hanno bisogno di avere vicino persone amiche, persone che comprendono il loro “sentire”e i loro bisogni: solo entrando nel loro mondo riuscirete ad aiutarli davvero! Bisogna trovare la giusta “chiave di lettura” per entrare nella loro vita e nel loro cuore e così siate certi che saranno docili ai vostri consigli, alle vostre indicazioni e al Vangelo.

7° Il dovere di trasmettere la fede ai figli.
Carissima Madonna, abbiamo mandato i nostri figli al catechismo per fare la Prima Comunione, i figli dei nostri amici non hanno voluto proseguire per ricevere la Cresima, la Messa Domenicale non interessa loro e neanche Confessarsi e ricevere la Santa Comunione. Che pasticcio! Vivono bene senza la fede, anzi la vedono come un impedimento, un freno alla loro ricerca del piacere, alla loro voglia di godersi la vita.
Non vi dovete scoraggiare e non mollate se volete che, alla fine della loro vita, i vostri figli vi raggiungano in paradiso. Pensate spesso come vi sentireste se per l’eternità i vostri figli non dovessero raggiungervi in paradiso! Prendete sul serio il vostro dovere di guide spirituali affinché la fede sia viva nei vostri cuori e nei cuori dei vostri figli. Non aspettate che lo faccia la scuola che insegna tante cose sbagliate; il catechismo, che spesso ha dei maestri improvvisati, non preparati. I tempi sono cambiati: la fede dei vostri figli deve germogliare e crescere nelle vostre famiglie!
Quindi, in concreto, che cosa dobbiamo fare?

Parlate spesso di fede e della parola del Vangelo nella vostra casa. Fate con loro la preghiera prima e dopo i pasti e prima di andare a letto: come vi augurate tra di voi la buona notte perché non augurarla anche al Buon Dio e alla Madonna, sono membri anch’essi della vostra famiglia! Partecipate insieme alla Messa Domenicale, quando i vostri figli inizieranno a comprenderne il significato; evitate, invece, di annoiarli da piccoli, per non rischiare una crisi di rigetto che potrebbe durare a lungo. Poi, durante la settimana abbiate l’accortezza di ritornare con loro sugli insegnamenti ricevuti durante l’omelia, cercate di riflettere sulle parole del Vangelo e sulla loro attualità nella nostra vita quotidiana. Se i vostri ragazzi capiranno quanto la fede è importante nella vita dei loro genitori, quanto vi è di aiuto, domani vi imiteranno.
Dialogate con loro valutando gli eventi quotidiani della vostra famiglia alla luce del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa. Poi, man mano che cresceranno, fate lo stesso con gli eventi del mondo, della società e della nuova famiglia che creeranno domani.
Tutto ciò serve come prima cosa a non far loro dimenticare ciò che hanno imparato al catechismo e poi a dimostrare loro quanto l’applicazione del Vangelo è utile e preziosa nella loro vita.
Dobbiamo quindi insistere?

Se le nozioni della fede ricevute in occasione del catechismo non vengono approfondite e non diventano per loro delle convinzioni verranno rapidamente dimenticate. Dopo che il seme è stato messo in terra deve essere innaffiato e ha bisogno del sole per crescere altrimenti marcisce e muore ed i ragazzi incominceranno a vivere senza fede ed a seguire le mode ed i costumi della società.
La fede dei vostri figli non deve essere come un vestito che levano quando crescono perché ci si sentono stretti dentro o non adatto all’ambiente in cui vivono, ma deve fare parte di loro come fosse tatuato. Anzi, ricordate loro che con la morte naturale i tatuaggi svaniscono con la decomposizione della pelle mentre l’anima che è immortale continuerà a vivere per sempre.
Il vostro più grande pensiero, la vostra più grande preoccupazione sia di trasmettere la fede ai vostri figli sia col vostro esempio di coppia, sia con i vostri insegnamenti. Vi sacrificate per portarli a laurearsi, per avere un buon posto di lavoro ed una buona pensione. Sacrificatevi, impegnatevi affinché vivano da cristiani autentici su questa terra ed abbiano una pensione d’oro per l’eternità, in paradiso, dove nessun governo e nessuna crisi finanziaria la potrà intaccare.


 
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